Savalons
Nell’estate del 2003 l’Università di Udine organizzava alcuni saggi di scavo a Savalons, che nell’alta pianura udinese costituisce uno dei tre soli esempi conservati di castellieri non costruiti su altura. Il terrapieno quadrato con i lati rigonfi, alto fino a m 4,5, è complessivamente ben conservato. A parte alcune limitate ricerche risalenti agli anni ’40, gli unici scavi nel sito erano stati quelli condotti dalla Soprintendenza nel 1981, i cui risultati avevano suscitato numerosi problemi: la povertà dei resti di frequentazione induceva perfino a mettere in dubbio l’esistenza di un villaggio all’interno dell’aggere. Le indagini del 2003 hanno interessato le difese e un breve tratto della superficie interna. Rifilando con un taglio verticale il fronte ovest del lato sud del terrapieno, residuo di una demolizione attuata nel ’900, si è potuto accertare che esso fu innalzato nel Bronzo Medio-Recente ed ebbe due successivi potenziamenti; lo completava esternamente un fossato, la cui sponda risulta gradualmente spostata verso l’esterno (là dove oggi corre una carrareccia). Quanto alla sua composizione, si è constatato che un primo, modesto, nucleo difensivo, costituito da terreno limoso e ghiaie contenute da elementi lignee, fu poi ricoperto, in seguito allo scivolamento del fronte interno, da falde di limo e argilla contenenti ceramica del Bronzo Recente; i frammenti raccolti sulla sponda del fossato di prima fase sono risultati databili fra l’inoltrato Bronzo Medio e gl’inizi del Recente. Nel terza fase costruttiva, riferibile al Bronzo Finale, il terrapieno venne potenziato mediante la sovrapposizione di cassoni lignei riempiti di ghiaia. Una piccola trincea all’interno del castelliere, a meno di 40 centimetri di profondità, ha portato in luce alcuni lembi della stratificazione del villaggio, consistenti in falde di limo grigiastro contenenti resti di pasto e frammenti di ceramica del Bronzo Recente. Le ricerche del 2003 ci assicurano che a Savalons, come negli altri siti analoghi, la fortificazione a terrapieno cingeva in effetti un villaggio. I dati raccolti permettono inoltre di affermare che in questo insediamento, come negli altri due siti di pianura di cui ci resta l’impianto complessivo – Galleriano e Sedegliano –, la prima frequentazione umana risale senza alcun dubbio al periodo della grande diffusione degli abitati arginati (Bronzo Medio-Recente).